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Nel centro storico di Cologno al Serio, da oltre 50 anni il Panificio Fratelli Goisis sforna pane croccante e buono come il sapore della sua terra. Tra le poche attività storiche rimaste in paese, il Panificio è oggi guidato da Pierangelo Goisis insieme a sua moglie Annamaria Arnoldi, eredi di una storia che comincia nel 1965. Ricavato in un palazzo degli anni Cinquanta, il Panificio Goisis ha mantenuto intatto il suo aspetto, dentro e fuori. All’interno del negozio le scaffalature in alluminio e radica sono sempre le stesse, così come i rivestimenti in legno dell’epoca. Merita di essere citata la bilancia, presente dal 1971 anche se non più utilizzabile perché non tarata ma diventata parte integrante della storia del Panificio.

 

La storia dell’attività ‘Mariella Foderami e Articoli per Biancheria’ inizia nel 1976 quando suo padre, Mario Antignati, decide di aprire una merceria a Treviglio, lasciando la sua occupazione e iniziando a cercare nuove opportunità lavorative. La signora Antignati,  Angela Giussani, era sarta e quindi Mario optò per un ambiente che avesse a che fare con i lavori di cucito e di rifinitura in sartoria.
Nel 1994 Mario Antignati andò in pensione, lasciando l’attività alla figlia Mariella che da piccola osservava i genitori al lavoro e guardava con quanta attenzione aiutassero i clienti a scegliere l’articolo giusto per le loro esigenze.

Era il 1954 quando Gaetano Testa e sua moglie Letizia si trasferirono da Fara Olivana a Treviglio per aprire il panificio Testa, situato ancora oggi in via Zara. La famiglia Testa da sempre è stata un punto di riferimento per i suoi prodotti di alta qualità e il loro laboratorio è l’unico con certificato biologico a Treviglio.
Il profumo del pane fresco è inebriante e, appena entrati, la scelta è così ampia che non si sa cosa scegliere tra prodotti di pane fatto con diverse farine, tra cui l’integrale con certificato biologico, e una vasta scelta di pasticceria di altissima qualità.

Il 25 maggio 2018 la bottega ha festeggiato i 100 anni di attività. La prima licenza di macelleria equina fu rilasciata nel lontano 1918 dal prefetto a Giuseppe ‘Pepo’ Tadini.  Nel 1964 la bottega è passata al figlio Luigi e alla moglie Luisa che hanno esteso la vendita alle carni bovine.

Alla morte di Luigi, nel 1990 Luisa ha proseguito l’attività con la figlia Emilia e nel 2008 anche le altre due figlie Giuseppina e Barbara hanno deciso di affiancarle in negozio.
Oggi le tre sorelle portano avanti la tradizione di famiglia insieme a Gabriele, quarta generazione di macellai, che si occupa della parte amministrativa. L’antico cartello “Bottega di Pepo”, come si chiamava in passato in omaggio al primo patron Giuseppe, detto ‘Pepo’ non c’è più. L’insegna ora è “Antica Macelleria Tadini”.

 

È da sempre il bar di riferimento per gli abitanti del paese. La sua è una storia di amore e cucina iniziata a Spirano in via Merisi nel 1916 che ha visto alternarsi dietro ai fornelli e tra i tavoli quattro generazioni di sposi.
Ai tempi si chiamava ‘Trattoria Isola’ perché era circondata dall’acqua, la gestivano Andrea Raimondi, bisnonno dell’attuale proprietario, e la moglie Maria Colombi.
Nel 1938 il locale fu affidato alla figlia Ernestina e al marito Ferdinando Mangili e dal 1952 fino al 2002 subentrarono nella gestione Andrea Mangili e la moglie Tullia Pesenti Bolò.
Nel 1962 i giovani ristoratori acquistarono un’officina in via Galilei e la trasformarono nell’attuale Bar Europa, con annesso distributore di carburanti. Andrea Mangili è stato premiato con l’aquila di Diamante per i cinquant’anni di attività (1952-2002).
Dal 2002 alla guida della caffetteria ci sono il figlio Silvano Mangili e la moglie Carmen Briones che hanno fatto nel loro locale una scelta etica: “niente macchinette mangia soldi”.
All’interno del bar sono custoditi riconoscimenti, attestati e un libro scritto a mano da Andrea Mangili che raccoglie testimonianze, racconti e fotografie dei momenti più significativi della vita del locale.
Curiosità:  il bar è stato il primo esercizio di Spirano a possedere una macchina per la realizzazione del gelato e ha avuto come cliente Pietro Vierchowod, ex calciatore della Juventus e della Nazionale.

 

In origine Dionisa Amboni era era una lattaia e gelataia. Nel 1949  decise di trasformarsi in panettiera e insieme al marito Angelo Beretta aprì il panificio.
Donna caparbia e dotata di grande spirito di sacrificio è riuscita a portare avanti la bottega per tanti anni e a consegnarla ai figli Evaristo e Franco a cui si sono aggiunti, una volta cresciuti, anche Giancarlo e Pasquale.
Oggi in negozio ci sono i nipoti Bruno e Rossella. E con loro, a sfornare pane, grissini, focacce, pizze e brioche, c’è il figlio Mirco.
Quattro generazioni di fornai che si sono tramandate i segreti e la passione dell’arte bianca. E Bruno, Rossella e Mirco si augurano che la loro bottega storica abbia ancora tanti anni di vita.