La storia dell’Enoteca Italvini di Nembro inizia nel 1965, quando Agnese Bergamelli e Pietro Pellicioli, genitori dell’attuale titolare Giorgio, acquistarono l’attività chiamandola “Fiaschetteria Italvini” dove vendevano vino sfuso, liquori, acqua e bibite. Dal 1993 Giorgio eredita l’attività di famiglia e inizia la vendita di etichette di cantine prestigiose italiane ed estere, cambiando il nome in “Enoteca Italvini”.
Nel 1998, Giorgio e sua moglie Emy investono nella ristrutturazione del negozio donandogli un aspetto più moderno e nel 2002 ampliano il locale inserendo, oltre alla vendita, il bancone bar e un elegante saletta ideale per aperitivi. Nel 2005 viene realizzata una terza ristrutturazione, ampliando nuovamente gli spazi e introducendo il servizio di ristorazione con la cucina e un salone per accogliere i grandi gruppi.
Oggi l’Enoteca Italvini è un punto di riferimento sul territorio grazie a più di 600 etichette di vini e prodotti alimentari artigianali come cioccolato, confetture, sott’oli, sughi, pasta, olio, panettoni e quant’altro.
Negli anni Settanta in un bar di Songavazzo Ernesto Scandella e Luigi Oprandi ebbero l’idea di aprire una pista per il pattinaggio sul ghiaccio. Nonostante le loro rispettive famiglie non credessero nel progetto, decisero comunque di provarci e, nel 1972, affittarono un campo bagnandolo tutte le sere per far sì che di notte ghiacciasse. L’idea funzionò e decisero quindi di comprare un terreno e costruire un bar con spogliatoio.
Pochi anni più tardi, però, Ernesto e Luigi, decisero di dividersi: Ernesto prese in gestione il bar, mentre Luigi la pista del pattinaggio. Data la grande affluenza, il bar cominciò a servire anche piatti caldi e così Luigi, insieme alla moglie Alfonsa, decise di ampliare il locale rendendolo un ristorante con circa 40 posti a sedere. Gli affari andavano sempre meglio ed Ernesto comprò un grande terreno adiacente su cui edificò il ristorante nel 1978. La Baitella si trasferì nella nuova location e da 40 posti diventò un ristorante con circa 140 posti.
Terminate le scuole medie, anche i figli Luisella e Renzo iniziarono ad aiutare i genitori nella gestione del ristorante: Luisella servendo ai tavoli e Renzo imparando a cucinare sotto la guida di mamma Alfonsa. Qualche anno fa, Luisella venne a sapere che Luigi voleva chiudere la pista e a Renzo venne l’idea di prenderla in gestione chiamando il figlio Pietro. Oggi il ristorante è gestito da Renzo e Luisella, anche se il papà Ernesto non manca mai di dare consigli. La pista, invece, è gestita da Pietro.
La storia dell’enoteca Wimpy di Albino comincia nel 1962 quando Piera Piccinini decise di aprire una fiaschetteria nella speranza che in un futuro il figlio Mauro potesse portare avanti l’attività. Nel 2002, con l’arrivo dell’euro, Pierina si trova però in difficoltà e chiede a Mauro di occuparsi del negozio. Lui lascia il suo lavoro di operaio e decide di dedicarsi all’attività ereditata dalla mamma.
Inizialmente non è stato facile per Mauro gestire il negozio ma, dopo diversi corsi di degustazione, si è appassionato sempre di più al mondo vinicolo. Per tre anni consecutivi, inoltre, ha partecipato alla manifestazione “Golosaria” e in tutte e tre le edizioni la sua enoteca è stata riconosciuta tra le migliori d’Italia. Dal 2021 l’attività è guidata dal figlio Matteo.
Nel 1952 Luigi Ceroni decide di aprire con la moglie Maria un negozio specializzato nella riparazione di orologi, pendole e altri macchinari di precisione. In un piccolo locale in affitto in via Mazzini a Nembro inizia l’attività di riparazione di orologi, una passione tramandatagli dal padre Gian Mario e affinata alle Officine Aeronautiche Caproni, misurandosi con la messa a punto di altimetri ad elevata precisione. L’attività in poco tempo si sviluppa e cresce rapidamente: Luigi continua a seguire il post vendita, con un servizio accurato di assistenza e riparazione, mentre negli anni del boom economico la moglie Maria segue il commercio di preziosi.
Alla commercializzazione si affianca presto la produzione di gioielli e la Gioielleria Ceroni alla fine degli anni Cinquanta diventa un punto di riferimento in Valle Seriana per l’acquisto di orologi di marchi prestigiosi. Nel 1981 la gestione passa al figlio Gian Mario, per tutti Mario, che lascia il lavoro per continuare l’attività di famiglia, affiancato dalla moglie Adonella. Mario investe in formazione e ottiene la qualifica di Gemmologo presso il Gemmological Institute of America. Partecipa, inoltre, ad alcuni tra i più importanti corsi per orologiai.
Da ragazzino Emilio Cortinovis lavorò presso diversi fornai della provincia di Bergamo, imparando a conoscere il mondo delle farine e dei lieviti. Iniziò così ad appassionarsi al mondo della pizza, andando nelle poche pizzerie di Bergamo cercando di carpirne i segreti. Quando, nel 1968, il cognato Angelo decise di chiudere il Bar Sorriso a Selvino, Emilio e la moglie Teresina non ci pensarono due volte e subentrarono nell’attività. Inizialmente portarono avanti il bar ma, dopo due anni, decisero di inserire il forno a legna per realizzare il sogno di Emilio. Nasce così il ristorante Sorriso che oltre alle ottime pizze propone, come richiesto dalla clientela, dei primi piatti cotti direttamente nel forno a legna come lasagne e crespelle.
Con la nascita dei figli Giancarlo e Paolo, Emilio cerca di trasmettere loro la passione della cucina tanto che Paolo, nel 2005, rileva l’attività del padre, mentre Giancarlo apre una pasticceria. Nel 1982, per esigenze familiari, la famiglia Cortinovis trasferisce la pizzeria in una piccola villetta adibendo il piano terra a pizzeria. Paolo e Giancarlo hanno sempre avuto carta bianca dal papà Emilio; spesso quello che i ragazzi preparavano a scuola lo riproponevano ai clienti più affezionati.
Nel 2005 quando Paolo rileva la pizzeria decide di apportare delle modifiche: inserisce la cucina e chiude il forno il legna, cambiando così il nome: da pizzeria il Sorriso a ristorante il Sorriso. Nella gestione del locale oggi Paolo è affiancato dalla moglie.
Dopo anni di esperienza in diverse salumerie di Ranica, Guido Morotti insieme alla moglie Gabriella Noris, decide di trasferirsi ad Albino per aprire un piccolo negozietto con attività di macelleria-salumeria. Fin da piccoli i cinque figli (Ezio, Fausto, Valter Nadia e Mauro) aiutavano i genitori nella gestione dell’attività iniziando come fattorini con le loro biciclette. Successivamente solo Ezio, Fausto e Valter decidono di proseguire con la piccola “gavetta” che papà Guido faceva fare loro per capire a cosa erano più portati. E così, nel 1985, quando Guido va in pensione, i tre figli costituiscono una società e portano avanti l’attività. I fratelli Morotti sono molto attivi anche nella comunità, tanto che con il Comune hanno raggiunto l’accordo di poter preparare e consegnare piatti caldi agli anziani.
La F.lli Gritti Alimentari di Nembro nasce nel 1953, con la gestione famigliare di Bortolo Gritti che ha guidato il negozio fino al 1995. Successivamente subentrano i figli Fausto e Ovidio e l’attività prende il nome di F.lli Gritti Alimentari snc, con attività prevalente di panificazione e derivati (pizze, focacce, brioches, ecc..) abbinata alla vendita di salumi, formaggi, generi alimentari vari e altro. Tutto con servizio di consegna a domicilio previo ordine telefonico.
La produzione attuale è di circa 30 qualità di pane, ottenuto da impasti da lievito madre, seguendo i criteri della lavorazione artigianale e tradizionale. Oltre al pane, ogni mattina escono dal forno anche pizza in teglia, pizzette, pane greco, focacce varie, brioches dai gusti vari, pane (stagionale) con fichi. Il panificio aderisce al protocollo regionale di moderato utilizzo di sale negli impasti. A completare il servizio l’attività di tabaccheria, edicola e Lotto.
Nell’ottobre 2021 Gritti Bortolo Alimentari & tabacchi ha ricevuto il riconoscimento di attività e negozio storico della Regione Lombardia.
Nella piccola frazione di Nese ad Alzano Lombardo esiste un “rifugio” culinario che occorre conoscere per raggiungerlo. Il ristorante-pizzeria Da Sandro La Busa è un paradiso per i buongustai che amano la cucina tradizionale, rigorosamente di alta qualità. L’edificio che ospita il ristorante è una villa degli anni ’60, che da fonderia è stata trasformata in trattoria. Il ristorante è dotato di veranda estiva con 50 posti, mentre all’interno ci sono 60 posti che accolgono i clienti ogni sera in settimana e nel weekend a pranzo e cena. Sandro Tobia Zanardi, con la moglie Rosalinda Ghisleni, il figlio Stefano e la compagna Sara Consoli gestiscono l’attività da più di 40 anni; ciascuno con un suo compito: chi cucina, chi prepara le sfiziose pizze, chi con la sua fantasia illimitata inforna i dolci.
Il negozio Bosio Lina Sport nasce a Clusone negli anni ’60 per iniziativa della signora Lina che, nata a Leffe nel 1927, si è trasferita con i genitori nel centro dell’Alta Valle Seriana dove, dopo una iniziale esperienza nel commercio ambulante di casalinghi, avevano aperto un negozio di chincaglieria.
Lina, dopo aver lavorato nel negozio dei genitori, avvia la sua attività per la vendita di materiali elettrici che converte in un negozio di articoli sportivi; e sempre negli anni ’60 apre altri due punti vendita a Bratto e al Monte Pora.
Grazie alle capacità imprenditoriali della signora Lina, il negozio diventa un punto di riferimento per gli appassionati degli articoli sportivi di Bergamo e della Regione Lombardia.
Nel maggio del 1989, il figlio Fabio, dopo essersi laureato in Economia e Commercio, subentra nella gestione del negozio e negli anni che seguono rinnova completamente i tre piani del negozio ed i magazzini vengono ampliati e collegati. Oggi il negozio, posto proprio nel centro storico di Clusone, è di circa 450 mq disposto su tre piani, vanta anche un grosso magazzino ed un laboratorio per le riparazione degli sci, montaggio racchette da tennis, ricarica bombole subacquee ecc.
Un RistoFante oggi e un RistoFante ieri, sì perché Titta Manzini e la socia Silvia Valoti (lui in cucina, mentre lei cura sala e cantina) avevano iniziato il loro viaggio nell’alta cucina tricolore nel paese di Ponteranica, in una costruzione un po’ anonima sulle prime colline bergamasche a ridosso della Val Brembana. Loro prima esperienza è iniziata nel 1992 e quello era un modo per rompere gli indugi e partire. Dopo sette anni, la novità: Titta e Silvia si sentono completi, pronti per il grande salto. Lasciano Ponteranica e puntano alla Val Seriana, sul paese di Alzano Lombardo nel cui centro storico acquistano e ristrutturano un’antica casa del ‘600. Il RistoFante è ancora lì, con le sue belle stanze per il servizio invernale e il suo giardino per quello estivo.
La cucina di Titta privilegia la freschezza delle materie prime, quella delle verdure e quella del pesce, la loro stagionalità. Il suo imperativo? Tramandare le tradizioni, alleggerendole e adeguandole ai tempi.