Nel 1971 Mansueto Testa, conosciuto come il ‘Baffo’, e sua moglie Eliana si sono innamorati di questa struttura immersa nel verde adibita a ristorante-pizzeria con campi da tennis e un grande parco giochi per bambini e l’hanno ritirata.
Il locale era stato creato da un signore di nome Bruno ma i suoi nipoti non non erano interessati a proseguire l’attività, così ci hanno pensato Mansueto e Eliana. Da più di vent’anni sono affiancati in questa avventura dalla figlia Pamela, che è in sala con la mamma, e dal genero Claudio che lavora in cucina con ‘Baffo’.
È un bell’esempio di impresa famigliare e un ottimo indirizzo per apprezzare una cucina tradizionale che si rinnova in ricette fresche senza tradire le radici bergamasche .
Il ristorante sorge in una splendida e incontaminata area verde, costeggiata ora come allora dal fiume Serio, da qui il nome Isola mentre Zio Bruno è in onore al suo primo patron.
La costruzione è originaria del 1600 ed è adibita a locanda dalla fine del XVIII secolo. Allora si chiamava Locanda Servalli ed era un luogo di sosta per i viandanti che si trovavano a Clusone (dove ora c’è la veranda venivano parcheggiati i cavalli).
Nel 1950 Giovanni Zanoletti “Casamalì” e Franca Balduzzi presero in gestione il locale che divenne ben presto luogo d’incontro e passatempo per gli uomini del posto. Si incontravano finito il lavoro per una partita a carte, due tiri con le freccette o due gettoni alla rana e trascorrevano la serata bevendo vino rosso e mangiando quello che Franca proponeva. Il piatto del giorno era uno solo: poteva essere trippa, punta ripiena, casoncelli, tortellini, gallina ripiena, casoeula, brasato, salmì di lepre, uccellini.
Con l’arrivo della televisione verso la metà degli anni ’50 anche le donne cominciarono a entrare in trattoria per vedere le prime trasmissioni in bianco e nero. Il lavoro via via aumentò sempre più. Con l’arrivo a Clusone negli anni ’60 dei villeggianti, l’attività si ampliò e divenne anche albergo.
Nel 1990 la gestione dell’attività passò in mano alla figlia Anna e al marito Mario, ma la cucina rimase ancora per molti anni il regno di Franca.
Le camere e il ristorante negli anni si sono ampliati e completamente rinnovati. E così anche il menù. Dal 2005 in cucina il testimone è passato da nonna Franca al nipote.
Nel 2007 al piano terra si è annessa una pizzeria che fa anche servizio da asporto e dal 2010 l’albergo ha anche una suite.
Di generazione in generazione l’attività si è rinnovata di continuo ma ha mantenuto un’atmosfera familiare e una cucina tradizionale.
Si trova a tre minuti a piedi dal Museo Arte Tempo di Clusone e a due km dal Parco Avventura in Pineta.
Nel 1919 Giacomo Scainelli decise che a Parre, Alta Valle Seriana, serviva un negozio di alimentari. Detto fatto, Giacomo aprì una piccola bottega di alimentari freschi e in scatola. Nella gestione del negozio lo aiutarono la moglie Lucia Cominelli e ben nove figli.
Allora la bottega ospitava anche un’osteria e un telefono pubblico.
Nel 1970 l’ultimo dei figli, Alessandro, con la moglie Letizia, ristrutturò il negozio per renderlo più moderno e lo trasformò in un market. Oggi l’attività è proseguita dalle nipoti Paola e Lucia.
Se gli ambienti oggi sono tutti nuovi due cose non sono cambiate: la prima è che, oggi come allora, si trovano i famosi ‘scarpinocc’, fiore all’occhiello della tradizione gastronomica di Parre, ravioli di magro dalla caratteristica forma e dal gustoso ripieno a base di formaggio, pane uova, genuino e molto apprezzato. La seconda cosa tramandata dalle passate generazioni è l’accoglienza familiare, un mix perfetto di genuinità e profonda conoscenza della propria clientela.